domenica 15 settembre 2024

Santa Marina “La Siciliana”

Giornale del Mediterraneo, 15 settembre 2024

Circa il culto di Santa Marina “La siciliana”, è documentato nella nostra isola, esattamente a Termini Imerese (PA) e nelle località peloritane di Castell'Umberto e Cumìa (1)

In merito alla sua nascita, lo storico termitano Baldassare Romano (1794 - 1857) ci informa che la vergine Marina sia venuta al mondo nel 1036, in un oscuro borgo chiamato Scanio, oggi scomparso. 

Sulla vita della santa ci sono pervenuti diversi documenti risalenti al XIV, XVII, XVIII e XX sec. In realtà, anche Ignazio Candioto (1890 - 1956), nella sua Civitas Splendidissima, ci parla della nostra compatrona in due sezioni del suo libro, XI  e XLVIII (2) e nel (Doc. N. 34). 

Pertanto, nel caso nostro, riporto fedelmente quanto egli scrisse sulla vita di Santa Marina al Cap. XI. 

CIVITAS SPLENDIDISSIMA

(Termini Imerese)

LEGGENDA E STORIA

CON DOCUMENTI

XI

[…] La tradizione pone in questo periodo, e precisamente verso il 1036, regnando Ruggiero, la nascita di Santa Marina, Vergine nostra.

Sorgeva a un chilometro da Termini, sulla strada Termini - Trabia, e precisamente sulla collina che noi conosciamo col nome di Cozzo Patara, un piccolo borgo nominato Scanio, borgo oggi completamente scomparso e del quale sino a circa due secoli fa si potevano ancora osservare i ruderi (1) .

(1) Ce lo assicura Baldassare Romano nel suo opuscolo sulla vita della Santa.

Si vuole che il nome di Patara sia stato dato alla località da un gruppo di Greci venuto da Patara, città della Licia, come si vuole che la Santa appartenesse alla famiglia dei Pandariti, cognome che potrebbe essere una modificazione di Patariti.

Le notizie che ci rimangono della giovane di nome sconosciuto, ma che in Religione si impose quello di Marina, le dobbiamo ad un antico manoscritto greco che trovavasi conservato nel Monastero del SS. Salvatore dell'Ordine di S. Basilio in Messina e che nel secolo XVII venne pubblicato in latino, con brevi annotazioni, dal Padre Ottavio Gaetani, nella sua raccolta delle vite dei Santi Siciliani (1) .

Nacque la fanciulla da nobili, ricchi e potenti genitori. Educata fin dalla tenera infanzia alla severa osservanza della Religione, per quanto bellissima, di forme leggiadra e gentile, sfuggì il mondo e le sue tentazioni, spese la sua giovinezza in pratiche di carità, e fu di una bontà, di una religiosità e di una pietà senza pari (2) .

(1) Di racconto manoscritto una copia dei primi del secolo XVII trovasi conservata nella Biblioteca dei Padri Gesuiti a Palermo.

(2) …. La sua bellezza era un orto chiuso, un ponte suggerito, i cui tesori consacrati erano al solo Dio. B. Romano Id.

Pervenuta in quell'età nella quale ogni ragazza sognava le nozze, chiese ed ottenne di votarsi tutta a Dio, e di vestire l'abito monastico.

Mancando allora i Monasteri, un religioso di santa vita, le recise la chioma, la cinse di vili e ruvide vesti, la benedisse e da quel giorno la fanciulla prese il nome di Marina.

Dopo due anni trascorsi nella solitudine e nella preghiera operando miracoli, volle visitare la Terra Santa, ed indossati abiti maschili, mascolizzato in Marino il nome, s'imbarcò e partì per la terra tanto sospirata.

Tre anni visse in Terra Santa in abiti maschili, poi ottenendo la licenza dai superiori, ritornò ad abbracciare i genitori.

Ma la morte li aveva già chiamati a se, e Marina ripartì per la Terra Santa, ove si fermò altri cinque anni.

Ritornata ancora una volta nella sua Scanio, visse santamente, operando miracoli, oggetto di venerazione, fino al 1066. Fu sepolta nella sua Scanio, ove in suo nome sorsero due chiesette campestri, dette Santa Marina la vecchia e santa Marina la nuova.

Una di esse esiste ancora, proprietà privata del Comm. Giovanni Marsala. Dell'altra non vi è più traccia, e si sconosce completamente dove venne inumato il corpo della Santa. 

Dell'attuale Chiesa di Santa Marina ci occuperemo in seguito […].

Note:

(1) Giuseppe Longo 2024, Scanio: Il villaggio natale di Santa Marina conteso tra Termini Imerese, Castell'Umberto e Cumìa, Giornale del Mediterraneo, 5 settembre.

(2) Giuseppe Longo 2011, La chiesa di Santa Marina “La Novissima”, MadonieLive, 4 giugno.

Bibliografia e sitografia:

Ottavio Gaetani , Vite dei Santi di Sicilia da antichi documenti greci e latini, e per la maggior parte da codici MSS non ancora pubblicati, raccolti o scritti, compilati secondo la serie degli anni dell'era cristiana, e illustrati con osservazioni, voll. I e II, 1657.

Baldassarre Romano, Vita di Santa Marina Vergine Siciliana, 1842.

Ignazio Candioto “Civitas Splendidissima” (Termini Imerese). Leggenda e storia con documenti. A cura del Fascio di Combattimento di Termini Imerese e pro Opere Assistenziali. Scuola Salesiana del Libro, 1940, XII+273+7 pp.

https://santamarinadiscanioterminiimeresepa.blogspot.com 

Foto di copertina:

Statua di Santa Marina che si venera nella chiesetta omonima (Santa Marina “La Novisima”). A fianco San Paolino vescovo di Nola (protettore dei Giardinieri). Sopra l'altare, il dipinto della Santa. Ph. di Vincenzo Lo Bosco, Termini Imerese 2024.

Foto a corredo dell'articolo:

Immagine di Santa Marina che si venera a Castell'Umberto, l'antica Castanìa. Ph. di Giovan Battista Anania.

Statua di Santa Marina che si venera a Cumia inferiore. Ph. Giovanni Lombardo, 17 luglio 2023.

Vite dei Santi di Sicilia, I e II volume.

Chiesetta di Santa Marina "La Nova".

Chiesetta di Santa Marina "La Novissima". Ph. Antonio Annibale.

Giuseppe Longo 

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giovedì 5 settembre 2024

Scanio: Il villaggio natale di Santa Marina conteso tra Termini Imerese, Castell'Umberto e Cumìa

Giornale del Mediterraneo , 5 settembre 2024

Il culto di una santa siciliana di nome Marina, nata in un oscuro borgo di nome Scanio, è documentato oltre a Termini Imerese, cittadina in provincia di Palermo (1), anche in altre due località della Sicilia orientale: Castell'Umberto (in origine Castanìa), e l'antico casale peloritano di Cumìa (2) (3). Tuttavia, non deve sorprendere la diffusione di questo culto nell'antica Val Demone, l'area in cui per tutto il medioevo si conservò la tradizione culturale e linguistica della grecità bizantina.

Il casale di Cumìa (frazione di Messina), trovasi in posizione collinare e valliva, e per questo motivo viene distinto, in inferiore e superiore. A Cumìa inferiore sorge la Chiesa dedicata alla patrona, Santa Marina. La parrocchia appartiene all'Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela. L'edificio chiesastico a impianto settecentesco, contiene alcune opere d'arte tra cui spiccano alcune pitture su tavola del XVI sec. Meritevole d'attenzione, è l'iscrizione risalente al tardo Medioevo, collocata sopra la porta d'ingresso del campanile. In realtà, questa epigrafe lascia supporre evidentemente l'origine più arcaica della chiesa.

Circa il culto della santa nell'antica Val Demone, ci è sembrato importante pubblicare, il testo relativo a Santa Marina di Scanio, estratto da: “Annali della Città di Messina - Capitale del Regno di Sicilia” (4) a cura dello storico e letterato Cajo Domenico Gallo (1697 - 1780).

[…] Uomini Illustri , che fiorirono a Messina in questi tempi, dei Re Normanni così nella Santità, che nelle Dignità Ecclesiastiche, e Secolari, nelle Armi, nelle Lettere, e nelle Arti liberali, quali si descrivono per ordine alfabetico.

SANTA MARINA VERGINE , questa si sostiene dai nostri Scrittori essere nata nel Villaggio di Cumia poco distante dalla Città.

La Leggenda della sua vita, che noi abbiamo osservato MS in lingua Greca in pergamena, quale si conserva nella Biblioteca del Monistero Archimandritale del Santissimo Salvadore, dice essere nata in un Villaggio detto Scanio: Veneranda inter Mulieres Marina Virgo Splendebat ut in obscura nebula Sol, ejus autem non erat insignis Patria, sed humilis vilissimusque vicus nomen Scanium.

Questo Scanio ha dato briga agl'investigatori delle antiche memorie dove fosse nella Sicilia, non facendosene da Siciliani Scrittori, né in alcuna tavola topografica menzione alcuna.

Il Mauro nella Protometropoli di Messina cap. 21. f. 160. Sostiene essere l'accennato Villaggio quello di Cumia dove la Chiesa Parrocchiale è dedicata a questa Santa Vergine; ella nel Monistero Basiliano di questo luogo prese l'abito Monastico, e dopo molte peregrinazioni fatte nell'Oriente, visitando i Sacri luoghi, sott'abito virile, convisse alquanti anni nei cenobi della Palestina, finalmente per Divina rivelazione, ritornando alla Patria, ivi morì, e fu sepolta nel suo Monistero, ove preso aveva l'abito. Fa di essa menzione il P. Ottavio Gaetano lcf 109. Et in Animadvers. Franco. Carrera in elog. SS. Sic. l'osso d'un Braccio di essa, si venera nel Convento di S. Domenico dei PP. Predicatori. Bonf. Nella Mess. lib. 4.f. 26. fiorì verso l'anno 1062. P. Aprile Sic. Sagra lib. I. de S. della Sicilia f. 497 […].

Nota:

(1) Giuseppe Longo 2011, Santa Marina di Scanio una patria controversa, MadonieLive, 5 giugno.

(2) Giuseppe Campagna “Reinvenzione della santità nel costretto messinese in età moderna: Il caso Cumia* (* Il contributo è un'anticipazione di aspetti più ampi sui culti municipali messinesi in corso di pubblicazione col titolo Culti municipali nella Sicilia moderna: il caso Messina). In Archivio Storico Messinese 100, Messina 2019.

(3) Protometropoli della Sicilia e Magna Grecia, difesa da Stefano Mauro, 1666.

(4) Cajo Domenico Gallo, Annali della Città di Messina - Capitale del Regno di Sicilia. Dal giorno di sua fondazione fino a tempi presenti, Tomo Secondo, Messina, MDCCLVIII.

Bibliografia e sitografia:

Giuseppe Rossi Taibbi , Martirio di Santa Lucia; Vita di Santa Marina, Palermo 1959.

Giuseppe Longo 2024, La chiesetta di Santa Marina “La Novissima” e la concessione dell'indulgenza plenaria settennale nell'ultima domenica di maggio, Giornale del Mediterraneo, 1 settembre.

Viaggio tra le bellezze dei villaggi di Cumia. Tempostretto TV Messina, 11 dicembre 2019. https://youtu.be/baQy7W3IavQ

https://santamarinadiscanioterminiimeresepa.blogspot.com

Foto di copertina: Cumia, Processione di S. Marina a Cumia Inferiore, 21 luglio 2024. Ph. Giovanni Lombardo.

Foto a corredo dell'articolo:

Termini Imerese. Processione di Santa Marina e S. Paolino, 2015. Ph. Salvatore Calderaro. 

Frontespizio del libro, Protometropoli della Sicilia e Magna Grecia, difesa da Stefano Mauro.

Giuseppe Longo

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domenica 1 settembre 2024

La chiesetta di Santa Maria “La Novissima” e la concessione dell'indulgenza plenaria settennale nell'ultima domenica di maggio

 Giornale del Mediterraneo , 1 settembre 2024

La chiesetta campestre extra moenia di Santa Marina “La Nova”, oggi purtroppo ridotta in rovina, è ubicata a Termini Imerese, in contrada Bragone. Il piccolo edificio ad aula, fu edificato nel fondo privato della Famiglia Lanza di Trabia. In seguito, il podere passò alla famiglia Marsala, tramite il matrimonio di Caterina Lanza con Giovanni Marsala. Nell'anno IX indizione 1730-31, i Giurati (amministratori civici) e l'arciprete don Vincenzo Cafaria, disposero un'apposita ricognizione in contrada Scanio, al fine di trovare il corpo della Vergine Marina e del primitivo Oratorio, di cui si sconosce l'ubicazione (Santa Marina “La Vecchia”). 

L'esplorazione in situ, purtroppo risultò vana, quindi i devoti chiesero di costruire un'altra chiesetta ex novo, ovvero l'attuale Santa Maria la “Novissima” (1) che si trova a circa un chilometro dal suddetto piccolo edificio di culto del quale esistono solo le mura perimetrali (2) , ma a cielo aperto. Il sac. don Giuseppe Lanza, proprietario non solo del fondo in cui sorgeva l'edificio di culto, ma di un vasto appezzamento circostante, con molta magnanimità e con il consenso di Don Nicolò Marsala, suo congiunto, donò il terreno dove fu edificato la nuova chiesetta ( S. Marina “La Novissima”). Don Nicolò, si riservò la nomina del benefico e, graziosamente, volle che il primo di essi fosse proprio il sac. Lanza.

Rammentiamo che nel 1741, il papa Benedetto XIV (1675 - 1758), su esplicita richiesta del popolo termitano, concesse il 16 giugno l'indulgenza plenaria settennale ai fedeli che avrebbero compiuto la devozione di visitare la Chiesa di Santa Marina “La Novissima” nell 'ultima domenica di maggio.

Riportiamo per i lettori il breve testo del compianto avv. Nicolò Marsala (appartenente alla famiglia che subentrò ai Lanza), che ci fornisce alcuni ragguagli circa la storia di Santa Marina, pubblicato nel suo “Termini e i castelli”.

Santa Marina

«Marina fu vergine siciliana del villaggio di Scanio che per andare nei luoghi santi vestì l'abito monacale maschile e poi entrò assieme al padre Eugenio in un monastero di Tripoli di Siria.

Accusata di avere reso madre la figlia di un oste fu scacciata dal convento col preteso frutto della sua colpa. Dopo tre anni di vita solitaria durante i quali allevò la bambina fu riammessa nel convento e poco dopo morì. Allora si scoprì che era donna e quindi la sua innocenza fu provata (vita di S. Marina Testo greco e traduzione a cura di Giuseppe Rossi-Taibbi).

Marina sarebbe nata nel 1062 ai tempi della venuta di Ruggero in Sicilia, sarebbe vissuta nel Villaggio di Scanio (Pizzo di Scanio), i suoi genitori si sarebbero chiamati Panderiti (Patara) e da qui il collegamento con in nostri luoghi.

L'attuale Chiesa di Santa Marina è la Nova; la vecchia era ed è una piccola cappella nel fondo Bragone sita in terreno di proprietà della famiglia Lanza di Trabia passato poi alla famiglia Marsala per il matrimonio di Caterina Lanza con Giovanni Marsala come da atto del 4-12-1710 Nr. Giuseppe La Bella di Palermo.

Nel 1700 alcuni Termitani con a capo Giovanni Marsala promossero ricerche nella contrada Scanio per ritrovare il corpo della santa che là credevano essere stata seppellita. Le ricerche furono vane e allora fu deciso di costruire la nuova Chiesa. Per atto 15-2-1731 il Nr. L. Mola Don Giovanni Marsala donò il terreno e fornì i mezzi economici per la costruzione della nuova chiesa» .

Note:

(1) Giuseppe Longo 2011, La chiesa di Santa Marina “La Novissima”, MadonieLive, 4 giugno.

(2) Giuseppe Longo 2011, Santa Marina “La Nuova” a Termini Imerese, MadonieLive, 8 giugno.

Bibliografia e sitografia:

Baldassarre Romano , Vita di Santa Marina Vergine Siciliana, 1842.

Ignazio Candioto , Civitas Splendidissima, Palermo 1940.

Giuseppe Rossi Taibbi , Martirio di Santa Lucia. Vita di Santa Marina - Testi greci e traduzioni, 1959.

Nicolò Marsala , Termini e i Castelli, 1982.

Giuseppe Longo 2011, Santa Marina di Scanio una patria controversa, MadonieLive, 5 giugno.

https://santamarinadiscanioterminiimeresepa.blogspot.com

Foto di copertina: Chiesetta di Santa Marina “La Novissima”, anni Cinquanta del XX sec.

Foto a corredo dell'articolo:

Gandolfo Ferrara, veduta del Bragone inferiore nei dintorni di Termini, dal Sud al Nord (1822, incisione su rame, Museo Civico di Termini Imerese).

Giuseppe Longo 

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Santa Marina “La Siciliana”

Giornale del Mediterraneo , 15 settembre 2024 Circa il culto di Santa Marina “La siciliana”, è documentato nella nostra isola, esattamente a...