Giornale del Mediterraneo, 4 ottobre 2024
La vita di Santa Marina è
stata trattata sulle prime dallo storico Baldassare Romano (1794 - 1857) nel
suo: “Vita di Santa Marina Vergine siciliana (1). In realtà, l’opuscolo edito nel 1842 e più volte ristampato,
in ambito locale è e rimane la fonte storiografica principale, mentre continua ad
esserla per gli agiografi e agiologi (2)
i quali con grande pazienza portano avanti le ricerche di indagine circa il
bios della santa.
La tradizione ci riferisce
che ella sia nata nel 1036, al tempo della dominazione araba in Sicilia, in un oscuro borgo chiamato Scanio, e ivi rese la vita al Signore nel
1066. Riguardo al tempio della SS. Vergine in Scanio (dove il suo corpo fu immantinente
deposto), e dell’oratorio (Santa Marina “La Vecchia), dove in seguito le sacre
reliquie furono traslate, non rimangono praticamente più tracce (3). Gli unici edifici esistenti relativi
al suo culto, sono le due chiesette di Santa Marina “La Nova” e Santa Marina “La
Novissima”: la prima, attualmente in rovina, mentre la seconda è fruibile per
la consueta messa annuale, che si svolge la prima domenica di settembre.
Pure il canonico Rocco
Cusimano (1868 - 1952) ci parla per sommi capi delle due chiesette campestri, e
lo fa in “Brevi cenni di Storia Termitana”. Il testo è un’altra pietra miliare
per chi si accinge a studiare la storia della nostra città. Pertanto, sperando
di fare cosa gradita ai neofiti, riporto per l’appunto l’estratto circa la Chiesa di S. Marina.
Chiesa di S. Marina pagg. 106 - 107
[… ] Quasi un miglio lungi dalla città a occidente sulla montagnola nominata
Patara (3) al principio del secolo
scorso, dice Baldassare Romano nella vita di S. Marina (1) fu eretta una chiesuola alla santa ed un’altra assai prima del
XVI secolo se n’era edificata di là poco discosta, le quali tuttavia
decorosamente sussistono (2). Il
nostro illustre Baldassare Romano così scrive di S. Marina (3): E’ venerata con altari nelle chiese con immagini da per tutto:
ma in singolar modo nelle mentovate due chiesuole campestri dette Santa Marina
la Vecchia e Santa Marina la Nuova. Dopo secoli che il popolo si adunava nella
prima di esse, nel 1750, sperando di trovare le sacre ossa nel colle detto
Scanio, segnatamente in mezzo alle vestigia di alcuni rovinati edifizi che
ancor si vedeano, fu chiesto al Vicario Capitolare della diocesi il permesso di
farne ricerca. Il quale prescrisse che con un digiuno di tre giorni ed una
solenne processione di penitenza si disponessero i cuori dei cittadini a divoti
effetti e si mettesse indi mano al lavoro. Tutto eseguito con religioso
raccoglimento, scavata la terra, frugate le antiche fabbriche per più giorni,
non furon le desiate reliquie rinvenute. Ciò non ostante non intepidirono i
Terminesi verso la santa Verginella Marina, che anzi vollero l’anno stesso in
quel sito, elevato, amenissimo, ergere la chiesuola che già accennammo: il
Sacerdote Giuseppe Lanza, padrone del suolo, donò uno spazietto all’intorno per
comodo dei concorrenti e la dotò d’un piccolo benefizio (4) Oggi la chiesa è di diritto patronato della famiglia Marsala
(5) [...]
(3) Questa montagnola è notissima nelle
vicinanze di Termini. E’ probabile ch’essa abbia avuto il nome da qualche
piccola società di Greci venuti a stabilirsi da Patara, città della licia,
chiara un volta pel tempio di Apollo e gli oracoli che si diceva rendervi quel
falso nume.
(1) Baldassare Romano Vita di S. Marina,
pag. 8.
(2) Il Sommo Pontefice Benedetto XIV, con
breve apostolico spedito ad istanza dei Termitani, il giorno 16 giugno 1741,
concesse l’indulgenza plenaria di anni 7 ai fedeli che nell’ultima domenica di
maggio visitassero la chiesa nel luogo ove era il borgo di Scanio.
(3) Baldassere Romano Vita di S. Marina,
Palermo, Tip. E Leg. Boccone del Povero 1892.
(4) Tutto ciò ricavasi da un pubblico strumento rogato in Termini da Notaro Leonardo Mola a 15 febbraio 1731.
(5) Ogni anno si celebra una festa
solennissima per l’opera solerte del Signor Saverio Bordonaro [...].
Tuttavia, tornando ai
nostri tempi, è interessante osservare lo stralcio della cartografia
urbanistica in scala 1:5.000 del Comune di Termini Imerese. In realtà per
aiutare i lettori ad individuare l’ubicazione dei due piccoli edifici
religiosi, abbiamo cerchiato in giallo il Cozzo Patara, ove sorge la chiesa di
S. Marina “La Novissima”. Poi, a circa un chilometro a ovest-sud-ovest, al
margine meridionale dell’altipiano del Bragone, abbiamo cerchiato in verde il
sito ove giacciono le mura perimetrali della chiesetta di S. Marina “la Nova”.
In basso si vede un tratto
dell’autostrada PA-CT, mentre verso destra (est) si scorge il fiume S. Leonardo,
con la sua ampia vallata. Per aggirare Cozzo Patara, il fiume lo aggira con
un’ansa, in parte visibile in carta.
Il Cozzo Patara raggiunge
la quota di 95,6 metri sul livello medio del mare, mentre i ruderi della
chiesetta di Santa Marina “La Nova” sono ad una altitudine di circa 116 mt
s.l.m.m.. Il terreno qui comincia a salire, per farlo più repentinamente.
Subito dopo il tracciato
autostradale. Si osservi come, alla base del Bragone, sulla piana del S. Leonardo,
qui la quota sia di circa 20 mt. S.l.m.m., quindi con un dislivello, tra il
fiume ed il Bragone, di oltre 75 mt.
Note:
(1)
Giuseppe Longo 2011, La chiesa di Santa Marina “La Novissima”, MadonieLive , 4
giugno.
(2)
Giuseppe Longo 2024, La vita di Santa Marina di Scanio nelle agiografie -
agiologie del XIV, XVII, XVIII e XX sec.. Giornale del Mediterraneo,
18 settembre.
(3) Giuseppe
Longo 2024, Termini e Castanìa riuniti sotto un unico comune denominatore: Il
culto di Santa Marina di Scanio. Mentre è dissimile il luogo della sua
sepoltura, Giornale del Mediterraneo, 28 settembre.
Bibliografia e sitografia:
Baldassare Romano, Vita di
Santa Marina Vergine siciliana, Palermo, 1842.
Rocco Cusimano, Brevi
cenni di Storia Termitana, Palermo 1926.
Contino & S. Mantia, a
cura di (1997). Baldassarre Romano. Notizie Storiche Intorno alla Città di
Termini. Termini Imerese, ed. GASM, pp. 110.
https://santamarinadiscanioterminiimeresepa.blogspot.com
https://catalogo.beniculturali.it/
Foto di copertina: Santa Marina e angioletti. Gruppo scultoreo di cartapesta - ambito siciliano (metà sec. XIX). Duomo di San Nicola di Bari, Termini Imerese. Da Catalogo generale dei Beni Culturali
Foto a corredo dell’articolo:
Chiesa di Santa Marina “La Novissima”. Ph. Antonio Annibale.
Stralcio della cartografia urbanistica in scala 1:5.000 del Comune di Termini Imerese.
Giuseppe Longo